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San Vincenzo De Paoli (2019)


La Chiesa (che verrà)

Il nuovo complesso parrocchiale di San Vincenzo del Paoli dovrà sorgere a Ostia in un contesto urbano caratterizzato da una rarefazione del tessuto edilizio e da una dilatazione degli spazi, ricorrente nella città contemporanea.
Le caratteristiche spaziali di un tale contesto, aggiunte alla necessità di conferire un carattere simbolico riconoscibile a un edificio sacro, hanno indirizzato le scelte proget tuali verso la definizione di un complesso articolato attorno a un vuoto che assumesse il valore di una piazza pubblica.
Attorno a tale "piazza", archetipo urbano peculiare di tanti centri storici, si articolano infatti i diversi corpi edilizi: Ilaula liturgica e la cappella feriale, le opere parrocchiali, la sala polivalente e il campanile della chiesa.
È questo sagrato, rialzato rispetto alla quota dell l area di progetto, il cuore distributivo e spaziale del complesso, il luogo di incontro in un intorno urbano povero, come tante periferie, di spazi a uso collettivo.
Le forme architettoniche, improntate a una sobrietà stereometrica, sono state concepite in un rapporto dialettico tra masse edilizie volutamente mute ed elementi figurativi riletti rispetto alla loro conformazione tradizionale. La facciata, il campanile, I l abside, il corpo della cappella feriale assumono una loro esplicita riconoscibilità figurativa anche grazie alla differenziazione cromatica e materica, rispetto ai volumi dell'aula e delle opere parrocchiali.
L'interno delltaula liturgica è connotato da una spazialità astratta disegnata da una luce concentrata e riflessa per sottolineare i fuochi liturgici.


Il Quartiere di Nuova Ostia

Ai più Ostia è nota per essere il litorale romano per eccellenza, il cosiddetto mare di Roma, soprattutto a causa dei numerosi stabilimenti balneari vi si trovano ad iniziare dai primi anni del XX secolo, dopo che fu terminata la bonifica dell'area malsana del litorale romano.
La zona, il cui nome ufficiale è Lido di Ostia, prende il nome dall'antica città di Ostia, ricomprende i tre quartieri di Lido di Ostia Ponente, Lido di Ostia Levante e Lido di Castel Fusano, nel territorio del Municipio X di Roma.
Nata come luogo di villeggiatura nei mesi estivi, Ostia ha visto crescere progressivamente ed esponenzialmente i propri residenti, seguendo così il destino della grande espansione periferica di Roma negli ultimi diciotto anni, in cui la popolazione, dopo una fase di rallentamento durata fino agli anni 2000, è tornata a superare i 2,8 milioni della fine degli anni '70 del '900.
Il mare di Roma ha finito così per essere la periferia della periferia e la popolazione complessiva dei tre quartieri che la compongono è salita ad oltre 230.000 abitanti.
Questo processo scarsamente gestito, caratterizzato essenzialmente da una espansione edilizia spontanea e fuori del piano regolatore, ha impedito una diffusione equilibrata dei servizi sul territorio, con la conseguenza di minare il tessuto civile con un tasso di indice di vulnerabilità sociale che indica un territorio fragile, con grande presenza di disoccupazione giovanile, sovraffollamento abitativo, problematiche irrisolte di integrazione con i nuovi migranti ed una sempre più scarsa scolarizzazione.
Nel tempo la zona balneare ha figliato la "Nuova Ostia", dove il lungomare si interrompeva bruscamente, lasciando morire la strada asfaltata in uno sterrato di terra e sabbia, diventando zona off-limits, frequentata dai poveri cristi costretti a condividere con i nuovi gangster di borgata nelle stesse palazzine nuove e nelle stesse strade più o meno inesistenti. Un territorio nel quale si è progressivamente radicata, negli ultimi anni, la cosiddetta nuova destra, quella di Casa Puond e Forza Nuova, in un intreccio fatto di criminalità ed estremismo politico che qui caratterizza una delle zone più marginali e sconosciute della capitale.
E pensare che Ostia, negli anni '70 era baluardo del Partito Comunista: la maggior parte dei suoi abitanti ottennero le case dopo una lunga occupazione di un grande complesso residenziale sul litorale, costruito abusivamente alla fine degli anni Sessanta e rimasto invenduto, organizzata dalla locale sezione del PCI nel 1972, diventando alloggio per milletrecento famiglie.
Ora, l'abbandono delle periferie da parte della sinistra (qualcuno parla addirittura di disprezzo - Stefano Portelli) ha generato una “Nuova Ostia che rinasce dai suoi figli”. una Nuova Ostia dove si intreccia la "famiglia" che decide le assegnazioni delle case popolari, alla faccia delle graduatoria, con l'organizzazione delle feste di quartiere da parte di Casa Pound. 
A metà anni Novanta l’amministrazione comunale partorì il discusso progetto per la realizzazione del porto turistico di Roma, con l'ambizione di riqualificare la zone: ma la pista ciclabile e la spiaggia pulita sono soltanto orpelli della realtà del quartiere dove si continua la compravendita degli alloggi popolari e dove prosperano le reti criminali genitrici di "mafia capitale". L’attuale Via del porto di Roma fa da sfondo ai palazzi di Via Carlo Avegno, punto estremo della edificazione del territorio prima dell'Idroscalo di Ostia e da cui si intravede Tor San Michele, la torre d’avvistamento realizzata nel Cinquecento su progetto di Michelangelo. Ancora qualche centinaio di metri e si giunge nel luogo dove il 2 novembre del 1975 fu ucciso Pier Paolo Pasolini e dove sorge il monumento in sua memoria sul cui basamento si legge: “Passivo come un uccelletto che vede tutto, volando, e si porta in cuore nel volo in cielo la coscienza che non perdona“.

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